Esempio Legge 10

Gli interventi edilizi attuabili su un immobile per adeguarlo ai parametri imposti dalla Legge 10/91 (e successive integrazioni, quindi D.Lgs 192/2005, D.Lgs 311/2006 e DGR VIII 8745 per la Regione Lombardia) sono innumerevoli. Di seguito se ne riportano alcuni a titolo esemplificativo.

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Esempio legge 10 copertura

Nel caso in cui si voglia o si debba adeguare la copertura del’edificio alle prescrizioni della Legge 10/91, è necessario verificare il rispetto dei valori di trasmittanza termica dell’involucro edilizio; è anche necessario che nella copertura non si formi condensa interstiziale o superficiale. Tutti i valori ammissibili sono riportati in funzione della classe climatica della località in cui sorge l’edificio.

Di seguito andiamo a verificare che un tetto, debolmente ventilato e caratterizzato da una struttura portante in legno e da uno strato di isolante termico, rispetti i parametri fissati dalla Legge 10/91.

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La fotografia riportata illustra la tipologia di copertura considerata; per il caso specifico, tratto da un Esempio Legge 10 svolto dai nostri tecnici, ci si riferisce alla stratigrafia e agli spessori riportati in seguito.

 

 

Questa immagine raffigura la stratigrafia della copertura di questo Esempio Legge 10. Lo spessore, le indicazioni di tutti gli strati tecnologici ed il calcolo della termotrasmittanza sono invece riportati nella tabella visibile al link sottostante.

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Stratigrafia e verifica trasmittanza copertura legno

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Questa prima verifica è quindi soddisfatta, dato che la trasmittanza ottenuta in questo Esempio Legge 10, pari a 0,217 W/m2K, è inferiore al limite di 0,30 W/m2K fissato dalla legge.

Il procedimento prosegue verificando che all’interno dell’elemento tecnologico non si formi condensa. Tutti i dati ed i calcoli di dettaglio sono visibili ai seguenti link.

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Verifica condensa interstiziale 1

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Verifica condensa interstiziale 2

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Come deducibile dai dati sopra riportati, anche questa verifica è soddisfatta, in quanto all’interno della chiusura non vi è formazione di condensa.

Si può osservare in maniera più evidente l’assenza di condensazione interstiziale dal grafico riportato al link sottostante, che rappresenta l’andamento della pressione di vapore e quella di saturazione in Gennaio; questo è infatti il mese più critico per i problemi di condensazione interstiziale, perchè è il periodo dell’anno in cui è maggiore la differenza di temperatura fra interno ed esterno. In questo Esempio Legge 10 copertura, non vi è condensa all’interno del’unità tecnologica, perchè le linee dell’andamento delle due pressioni non si intersecano mai.

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Grafico pressione di vapore e di saturazione Gennaio

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 In conclusione, la copertura analizzata risponde ai requisiti fissati dalla Legge 10 ed è pertanto utilizzabile sia per interventi di nuova costruzione, sia per quelli di ristrutturazione.

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Questa verifiche sono molto importanti poichè, nel caso in cui nella copertura si formasse condensa, dopo poco tempo la situazione sarebbe come quella riportata nella fotografia a lato; si formerebbero efflorescenze, con una diminuzione dell’igiene interno e con danni alla finitura interna della chiusura tecnologica.

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Se la situazione fosse trascurata, quasi certamente l’efflorescenza si trasformerebbe in muffa, assumendo un colore più scuro; tale evoluzione è rappresentata nella fotografia a sinistra.

 

 

 Adeguandosi alle prescrizioni della Legge 10 si può quindi limitare la possibilità di formazione di efflorescenze e muffe, proprio perchè è prevista la verifica di assenza di condensazione interstiziale e superficiale.

 

Esempio legge 10 isolamento chiusura verticale

Un secondo Esempio Legge 10 molto comune consiste nell’applicazione di uno strato di isolamento termico ad una parete verticale esistente, per consentire l’adeguamento dell’elemento tecnologico alle prescrizioni imposte dalla Legge 10.

Consideriamo un caso sviluppato dai nostri tecnici, nel quale la parete esistente è costituita da un triplo strato di mattoni pieni ed è stato deciso, di comune accordo con il committente, di utilizzare un isolamento all’interno.

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La chiusura, prima dell’intervento Esempio Legge 10, era identica all’assonometria a lato, con tre teste di mattoni disposte in modo incrociato; in questa figura non è rappresentato l’intonaco, che nel caso commentato era invece presente ed è stato rimosso all’inizio dei lavori e prima della posa dello strato isolante.

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Questa immagine rappresenta invece la stratigrafia della parete dopo la posa dell’isolante e dello strato di mattoni all’interno; lo spessore e le indicazioni di tutti i componenti tecnologici sono riportati al link sottostante di questo Esempio Legge 10.

 

 


Stratigrafia e verifica trasmittanza copertura legno

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La trasmittanza ottenuta in questo Esempio Legge 10, pari a 0,320 W/m2K, è inferiore al limite fissato dalla legge e pari a  0,34 W/m2K.

Di seguito si verifica invece che non si formi condensa all’interno dell’elemento tecnologico; tutti i dati ed i calcoli di dettaglio sono visibili ai seguenti link.

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Verifica condensa interstiziale 1

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Verifica condensa interstiziale 2

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Come deducibile dai dati sopra riportati, anche in questo Esempio Legge 10 la verifica è soddisfatta, in quanto all’interno della parete non vi è formazione di condensa.

In conclusione, la chiusura verticale analizzata risponde ai requisiti fissati dalla Legge 10/91 ed è pertanto utilizzabile sia per interventi di nuova costruzione, sia per quelli di ristrutturazione.

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Quelli riportati sono alcuni casi frequenti di adeguamento alla Legge 10/91, Contattaci o richiedi un preventivo gratuito per un Esempio Legge 10 personalizzato per il tuo edificio! I nostri tecnici sono a tua disposizione.

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